Il gigante & il bambino (O Capitano! Mio Capitano!)
Allievi CSI – Girone B - stagione 2016/2017
Allenatore: D’Amore Filippo
Vice Allenatori: Ferrari Lorenzo – Mangili Luca
Villaggio degli Sposi – Bergamo – 13 novembre 2016 – ore 11,00 (la partita questa volta è iniziata alle ore 11,15. Come sempre a voler essere pignoli.)
Prologo che è poi un epilogo
Siamo al 34′ e manca ormai un solo minuto alla fine di una partita a senso unico, dominata in lungo e in largo dalla Virescit, già avanti per 6 gol a 0.
Vinciguerra, che nella giornata odierna si è limitato a fare atto di presenza e avrebbe tranquillamente potuto portarsi il mazzo di carte per giocare a briscola con la panchina, giusto per farsi notare un minimo, effettua un rilancio lungo, fino quasi al limite dell’area avversaria.
Maraglio è lì appostato con il suo metro e ottantacinque centimetri di altezza strutturata, si impossessa della palla ed entra in area, saltando tutta la difesa e trovandosi solo a tu per tu con il portiere.
Potrebbe tirare e prendersi tranquillamente la soddisfazione di un gol, che aggiunto a quello già segnato al 16’ del secondo tempo gli darebbe anche la gloria della doppietta personale.
Ma il numero 8 viola, oltre che generoso e tecnico centrocampista, è anche capitano e il capitano deve pensare ai suoi uomini prima che a se stesso.
Ecco allora che Maraglio guarda a destra da dove irrompe in area Outtara con il suo metro e cinquanta centimetri di altezza smagrita in cerca dei suoi 15 minuti di gloria di warholiana memoria.
E mentre il portiere in uscita disperata cerca di chiuderlo, Maraglio apre su Outtara, deponendogli sui piedi un pallone che gli spalanca la porta.
Outtara tira con tutta la potenza che ha (non molta in effetti, data la sua struttura non proprio imponente) ed è gol!
Outtara esulta come un bambino (in effetti quello sembra, così piccolo e minuto), mentre il suo capitano gli corre incontro felice e lo solleva come un fuscello e questa è la scena bellissima di chiusura di questa partita. Il gigante che solleva il bambino e insieme festeggiano il primo gol in carriera di Outtara: “O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambito premio è conquistato” (versi, non c’è bisogno di dirlo, rubati a Walt Whitman, il quale ci vorrà perdonare).
La cronaca
Ora si faccia invece un po’ di cronaca di questa partita, terminata dunque con il punteggio di 7 a 0 per la Virescit e come tale senza storia dal punto di vista della suspence.
Una di quelle partite dove potrebbero abbondare le citazioni di zio Vujadin Boskov il cui spirito caustico stralunato ben si adatterebbe a diverse delle situazioni viste oggi.
Di queste citazioni una la facciamo, a consolazione dei ragazzi dell’Immacolata Alzano perché non si buttino a terra più di tanto.
Zio Vujadin diceva “Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0”. Messo il 7 al posto del 6 il concetto non cambia.
Qualche cenno di cronaca, dunque.
Al 3′ Flores Chavarria lancia Tiraboschi in area, ma il portiere ospite è bravo ad uscire chiudendo lo specchio della porta.
Sul corner successivo Boughlem tenta un tiro non troppo convinto che viene parato.
È da subito solo Virescit, con la difesa viola che chiude e supporta sulle fasce, il centrocampo della Virescit padrone del campo e gli attaccanti viola che imperversano.
Al 7′ infatti è subito gol: Tiraboschi sulla fascia destra ubriaca un difensore, lo lascia sul posto e mette in mezzo per Boughlem appostato in area. Il centrale dell’Immacolata, nel tentativo di anticipare Boughlem depone alle spalle del suo portiere la più classica delle autoreti. 1 a 0 per la Virescit.
Virescit che a questo punto potrebbe prendere il pallottoliere e dilagare, ma così non è. Nonostante gli arrembanti attacchi viola, questo sarà l’unico gol del primo tempo.
Al 8′ infatti Maraglio pesca solo soletto in area Boughlem, il quale però non aggancia e l’azione sfuma.
Al 15′ una punizione di Tiraboschi viene deviata dal portiere ospite non senza qualche affanno.
Al 17′ Ferrari Francesco fa tutto da solo: parte dalla fascia destra, salta due difensori, si accentra, tira, ma è fuori.
Un minuto dopo Tiraboschi imperversa sulla fascia, serve Boughlem in area, Boughlem lascia sul posto il difensore, tiro potente, deviato in corner.
Sul corner successivo Ferrari Francesco scodella in area un buon pallone per Mamani il quale sparacchia una conclusione sbilenca che non fa male a nessuno.
Al 24’ Ferrari Francesco per Tiraboschi che si allunga troppo la palla.
Al 25’ Maraglio per Tiraboschi, il quale si ritrova solo in area a tu per tu con il portiere, ma manca l’aggancio.
Al 34′ dalla bandierina del corner Ferrari Francesco serve Boughlem il quale pensa di essere all’Olimpico per il test match di rugby Italia – Nuova Zelanda e spara una trasformazione di meta altissima.
Un minuto dopo Maraglio, oggi padrone del centrocampo, si inventa un passaggio filtrante bellissimo per Cangiamila, il quale viene a trovarsi in area più solo di un oritteropo del deserto, scarta il portiere, ma tira sul palo.
Il primo tempo si chiude qui.
Alla ripresa della partita è subito chiaro che la Virescit, oltre a dominare come trame di gioco, voglia anche dominare come punteggio.
Al 3′ Flores Chavarria con una punizione da metà campo lancia Boughlem. Boughlem entra in area, si ricorda di essere un bomber e fredda il portiere in uscita. 2 a 0.
Subito dopo Boughlem lancia Cangiamila, ma la conclusione è di poco a lato.
Pochi secondi ancora e Mamani lancia nuovamente Cangiamila: il tiro è addosso al portiere.
Al 11′ Ferrari Francesco su punizione da dx serve Maraglio per un colpo di testa in area, ma è alto sulla traversa.
Al 13’ Ferrari Francesco serve Agostino al limite dell’area, tiro potente, il portiere alza sopra la traversa.
Al 14′ combinazione rutilante Boughlem – Osmanaj – Khaddad che segna, ma il gol viene annullato per un giusto fuorigioco.
Al 16′ è Agostino che se ne va sulla sinistra veloce come il vento. Poi, arrivato quasi sul fondo, mette in mezzo un bel tiro-cross: il portiere dell’Immacolata con la punta delle dita devia, ma Maraglio irrompe da destra e di piatto mette in rete il 3 a 0.
Al 18′ invece la Virescit cerca di vivacizzare un po’ questa partita a senso unico.
Il numero 11 dell’Immacolata (molto buona la sua partita) se ne va in area, Flores Chavarria pensa che non valga neanche la pena di provare ad inseguirlo che costerebbe troppa fatica e lo stende in maniera secca e precisa in modo da non lasciare dubbio alcuno: rigore.
Va sul dischetto lo stesso numero 11.
Vinciguerra, emulo di Flores Chavarria, probabilmente pensa che in una partita del genere non ci sia bisogno di fare l’Uomo Ragno e che anzi non valga neanche la pena di sporcarsi la divisa di gioco, che poi la mamma se ne avrebbe a male.
Allora, come il presunto mago Giucas Casella, dice “Guardami! Guardami!” al numero 11 e lo ipnotizza.
Vinciguerra neanche si tuffa e il numero 11 calcia a lato, sciupando l’occasione.
Per il resto è solo Virescit.
Al 20′ Boughlem lancia Amorelli in area, Amorelli finta e controfinta, ubriaca i difensori e pure se stesso, poi si gira e si volta, per servire finalmente l’accorrente Maraglio, il quale però tira sul portiere.
Al 21’ invece lo scatenato Agostino sulla fascia sinistra salta l’uomo e serve in area per Osmanaj il quale deve solo mettere in rete. 4 a 0.
Un minuto dopo è Boughlem che fa tutto da solo: da destra si accentra, gran botta dal limite, la palla si stampa sulla traversa che ancora trema.
Al 24’ Amorelli in veste brasileira tenta pure una acrobatica rovesciata, anche se senza esito.
Un minuto dopo però è lo stesso Amorelli ad andare in gol su ribattuta. 5 a 0.
Al 26′ Outtara entrato da poco cerca la gloria del suo primo gol in carriera, ma il tiro è parato dal portiere ospite. Sulla ribattuta Amorelli depone in rete, ma il gol viene annullato per un fuorigioco onestamente inesistente.
Al 27’ è Marras che ci prova: va via all’avversario, poi cerca la porta con una bella conclusione a giro, ma è fuori, seppur non di molto.
Al 32′ è Cangiamila invece che si prende il suo momento di gloria.
Fa tutto da solo: va via sulla destra, entra in area, tira sul portiere, il portiere ribatte, Cangiamila riprende la palla e segna. 6 a 0.
Poi, a un minuto dalla fine, Outtara segna il suo primo gol in carriera come abbiamo descritto nel prologo e mette il suggello alla partita, subito prima che l’arbitro decreti la fine dell’incontro.
Perché, per dirla alla Boskov “Partita finisce quando arbitro fischia”.
Vittorio Maraglio