“A me io lo sport che preferiscolo”

Allievi CSI – Girone B - stagione 2016/2017

Allenatore: D’Amore Filippo
 
Vice Allenatori: Ferrari Lorenzo – Mangili Luca
 
Alzano Lombardo (BG) – 25 marzo – ore 15,30.
 
Prologo
“Io speriamo che me la cavo. Sessanta temi di bambini napoletani” è un libro scritto nel 1990 dal maestro elementare Marcello D’Orta nella forma di una raccolta di sessanta temi svolti da ragazzi di una scuola elementare della città di Arzano un comune dell’entroterra nord di Napoli.
Da questo libro fu tratto il film omonimo del 1992, interpretato da Paolo Villaggio e diretto da Lina Wertmuller. Nel 2007 poi l’opera è diventata anche una commedia musicale.
Nei loro scritti, i bambini raccontano con innocenza, umorismo, dialettismi (errori grammaticali, appositamente non corretti) storie di vita quotidiana di bambini che osservano con i loro occhi fenomeni come la camorra, il contrabbando e tutta una serie di situazioni di disagio socio-economico del sud, dove troppo spesso lo Stato è assente, inefficiente e corrotto. Nonostante tutto però dal racconto emerge un sud pieno di cittadini che con coraggio vivono in modo onesto e dignitoso, non cedendo al richiamo dei soldi facili della camorra.
Il titolo del libro è dato dalla frase con cui un alunno, il più scalmanato di tutti (che alla fine del libro si converte allo studio e al senso del dovere), conclude il suo tema sulla parabola preferita di Gesù ossia l’Apocalisse, ribattezzata da quello studente con la locuzione “la fine del mondo”.
Tra le citazioni che si possono trarre dal libro una è bellissima e recita così: “A me io lo sport che preferiscolo e il calcio, perche si segnano molti gol, mentre nelo sci e nel cavallo non si segna neanche un gol.”
Effettivamente come se la cavino gli Allievi CSI della Virescit con gli sci e con il cavallo o con il cavallo con gli sci non lo sappiamo, però con i gol ultimamente se la cavano più che bene.
Dopo averne segnati tre alla Poliscalve nella loro ultima giornata prima di osservare il turno di riposo assegnato dal calendario, alla prima partita utile dopo la pausa ne rifilano sette alla malcapitata Immacolata Alzano.
A noi lo sport che preferiamolo è il lo calcio.

La cronaca
 
Un po’ di cronaca.
Al 2’, parafrasando il poeta, ogni portiere sta solo sul cuor della terra trafitto da un tiro improvviso: ed è subito gol. Al primo affondo della Virescit Ferrari Francesco porta subito in vantaggio gli ospiti.
Al 4’ per un fallo su Marras punizione da buona posizione per Ferrari Francesco che cerca di fare il bis, ma sbaglia.
Al 6’ Tiraboschi, solo davanti al portiere, per non essere da meno del compagno, fa in modo di sbagliare anch’egli.
Al 10’ Mamani tenta un tiro da fuori che si spegne sul fondo lambendo il palo di molto poco.
Un minuto dopo, su battuta dalla bandierina del corner, gioco a due Ferrari Francesco – Tiraboschi, ma la conclusione di quest’ultimo è fuori.
La partita non è certo bella e non solo perché a senso unico.
Le misure del campo sono commisurate ai giapponesi di fantozziana memoria mentre i marcantoni presenti sul campo hanno dimensioni da Uruk-hai de “Il Signore degli Anelli” e riescono quindi a circolare con la stessa difficoltà che si potrebbe avere al lunedì mattina sul piazzale del mercato affollato all’inverosimile.
Al 15’ un’incomprensione fa sfumare l’azione Tiraboschi – Ferrari Francesco in un niente di fatto.
Al 20’ finalmente anche l’Immacolata Alzano decide di manifestare al mondo la propria esistenza e tenta di imbastire una prima azione pericolosa o almeno qualcosa che le assomigli, anche se l’esito è assolutamente privo di pericoli per il buon Vinciguerra.
Al 24’, sull’ennesimo corner per i viola, Ferrari Francesco mette in mezzo, lisciano tutti sia gli attaccanti della Virescit che i difensori dell’Alzano e la palla esce fuori dall’altro lato.
Allo scadere del primo temo, al 35’, fallo su Regonesi, ma il successivo calcio di punizione è calciato fuori da Boughlem.
 
Alla ripresa del gioco il copione non cambia.
Anzi, la Virescit per tutto il secondo tempo sta in campo sempre attenta e aggressiva, mentre l’Alzano continua la sua lunga latitanza e, a parte un gol a caso su punizione, rimane in costante stato letargico.
Pronti, via, anche all’inizio del secondo tempo è subito gol.
Boughlem va in rete su assist perfetto di Tiraboschi.
Al  2’ scambio Boughlem  – Tiraboschi, tiro fuori di poco.
Al 4’ punizione per l’Alzano e gol, casuale e isolato.
Dopo è solo Virescit.
Al 6’ fallo su Tiraboschi, punizione di Ferrari Francesco, parata.
Al 8’ una serie di belle combinazioni della Virescit porta ad alcuni tiri in successione degli attaccanti viola che sfociano in un astuto gol di rapina di Agostino. Immacolata Alzano 1 – Virescit 3.
Al 13’ Tiraboschi si traveste da Lupo mangiagol e se ne mangia uno sulla linea di porta.
Al 18’ due azioni in rapida successione entrambe di Ferrari Francesco, entrambe parate.
Un minuto dopo azione confusa in area dell’Immacolata Alzano, ne approfitta Tiraboschi per infilare in porta l’1 a 4.
Al 20’ una bellissima azione corale dei giocatori Virescit  si conclude con il gol di Mamani.
La Virescit ormai dilaga, mentre i giocatori dell’Immacolata Alzano si danno alla macchia sul vicino monte di Nese.
Al 28’ su corner Cangiamila trova il giusto stacco per mettere in rete di testa.
Al 30’ un bel tiro al volo di Cangiamila viene parato.
Al 33’ mischia in area dell’Immacolata conclusa con una gran parata del portiere, decisamente il migliore in campo dei suoi (e, nonostante il pesante passivo subito, non vi è alcuna ironia in questa affermazione).
Al 34’ un ulteriore gol di Cangiamila fissa definitivamente il risultato su l’1 a 7 per la Virescit.
Non c’è altro da dire su una partita che abbia visto in campo una sola protagonista.
Se proprio volessimo fare una chiusura ad effetto, rubando come spesso facciamo, le parole al buon vecchio, mitico Vujadin Boskov, l’Alzano dovrebbe ricordarsi che “Chi non tira in porta non segna”.
 
Vittorio Maraglio & Giuseppe Agostino

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