La legge del Buitre

Allievi CSI – Girone B - stagione 2016/2017

Allenatore: D’Amore Filippo
 
Vice Allenatori: Ferrari Lorenzo – Mangili Luca
 
Centro Sportivo Falco – Albino – 20 novembre 2016 – ore 11,00 (la partita è iniziata effettivamente alle ore 11,10. È stato quasi come giocare in casa… J)
 
Intro – Le leggi della fisica
 
In fisica, la scienza che studia e descrive i fenomeni naturali, esistono molte Leggi.
 
C’è la Legge di Archimede la quale afferma che «ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato».
Il che significa che tutti i corpi immersi nell’acqua galleggiano, tranne quello del povero cronista il quale non sta a galla nemmeno se lo collegano a un pallone aerostatico.
Esiste poi il principio di conservazione della massa, comunemente (più o meno) conosciuta come Legge di Lavoisier.
La quale, cercando di utilizzare un linguaggio modernizzato rispetto alla enigmatica formulazione originaria, potrebbe essere espressa nel seguente modo: “all’interno di un sistema chiuso, in una reazione chimica la massa dei reagenti è esattamente uguale alla massa dei prodotti, anche se appare in diverse forme.”.
Per i pochi che anche così formulata non l’avessero compresa, in parole molto più semplici, tale teoria si può sintetizzare in questo modo: “in una reazione chimica nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.
È in base a questa legge che quando sistemano le strade (tangenziali, provinciali o statali che siano) le buche non scompaiono, ma semplicemente cambiano ubicazione, traendo quindi in inganno l’accorto automobilista che con il tempo ne aveva memorizzato la posizione (tutto questo è finalizzato a tenere sempre svegli e attenti i guidatori dei mezzi).
 
Universalmente nota è poi anche la Legge di gravitazione universale di Isaac Newton la quale afferma che “nell’Universo ogni punto materiale attrae ogni altro punto materiale con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.”, il che grosso modo significa che se qualcosa deve cadere in un punto tale punto sarà la vostra testa o comunque un punto del vostro corpo dove gli effetti di tale evento siano i più dolorosi possibili.
 
Come poi dimenticare la terza Legge di Keplero (o Legge dei periodi) la quale afferma che: «I quadrati dei tempi che i pianeti impiegano a percorrere le loro orbite sono proporzionali al cubo delle loro distanze medie dal sole.».
Il che traduce in un numero quindi impossibile da quantificare il tempo medio che tocca passare in coda in tangenziale al malcapitato che debba attraversare Milano nelle ore di punta.
 
Impossibile non menzionare anche la Legge del principio di indeterminazione di Heisenberg la quale recita: «Nell’ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso.».
Il che invece spiega come, spesso e volentieri, nel calcio succedano eventi che sfuggano ad ogni logica, come ad esempio il fatto che Andrea Ranocchia giochi in serie A e sia anche nel giro della Nazionale, pur essendo un danno permanente ed effettivo per qualunque difesa nella quale militi.
 
Non si può sicuramente tralasciare anche la Legge del principio di esclusione di Pauli che è un principio della meccanica quantistica che afferma che “due fermioni identici non possono occupare simultaneamente lo stesso stato quantico.”
Che come enunciato non è che sia proprio chiarissimo, ma sostanzialmente dovrebbe significare che due difensori della stessa squadra non possano sostare immobili contemporaneamente all’interno della propria area di rigore.
 
Infine c’è la Legge del Buitre che così recita: “al Buitre in partita il primo gol non devi far segnare, altrimenti tende ad esagerare”.
 
Omar Boughlem, detto El Buitre (l’Avvoltoio, per la sua capacità realizzativa di rapina in area), attaccante della Virescit Allievi, è fatto così.
Ne segna uno e poi non si accontenta.
Domenica 20 novembre 2016, Oratorio Albino – Virescit:

  1. Al 4’ del primo tempo Ferrari Lorenzo lancia lungo sulla fascia destra Boughlem, il quale salta un primo immobile difensore dell’Albino, poi un secondo, sempre immobile (dovrebbero essere i due fermioni identici del principio di Pauli), trovandosi a quel punto un po’ troppo defilato verso il fondo e con il portiere avversario in uscita a valanga su di lui.

Da quella posizione impossibile El Buitre inventa un diagonale altrettanto impossibile e segna un gran gol da attaccante di razza. 0 a 1 per la Virescit;

  1. Al 11′ del secondo tempo Ferrari Francesco batte un corner con traiettoria perfetta, la palla scende nel mezzo dell’area, irrompe Boughlem di prepotenza, gran tiro, gol. 0 a 3 per la Virescit;
  2. Al 14′ del secondo tempo rilancio lungo della difesa viola, Tiraboschi sulla tre quarti stoppa benissimo la palla e la mette giù, scarta un difensore, si accentra e serve in area un pallone d’oro per Boughlem, il quale non si fa pregare per depositarlo alle spalle del malcapitato portiere di casa. 0 a 4 per la Virescit e fine del cinema.

Poi tutti allo stadio a vedere la Dea che asfalta, annichilisce, disintegra la Roma con il più bel secondo tempo che mai si sia visto al Comunale di Bergamo.
 
La cronaca
 
Detto dei tre gol del Buitre, qualche cenno ulteriore di cronaca.
Al 1’ rimessa Virescit, palla a Boughlem, il quale serve Ferrari Francesco in mezzo all’area, ma la difesa di casa anticipa.
Al 4’ il primo gol di Boughlem sopra descritto. 0 a 1.
Poi l’Albino ha una fiammata di orgoglio e cerca di premere un po’ di più per mettere alle corde i viola, ma è solo un tentativo velleitario e senza esiti.
Al 15′ Mamani per lo scatenato Boughlem che in dribbling salta come birilli due difensori locali, entra in area e scaglia un gran tiro, ma la conclusione è fuori, anche se non di tanto.
Al 16′ Tiraboschi, anch’egli in giornata di grazia, controlla bene un pallone insidioso, detta il triangolo a Mamani, entra in area, tiro potente, deviato in corner dal portiere avversario.
Sull’angolo successivo Ferrari Francesco serve bene Boughlem, gran botta al volo, il portiere para senza trattenere, ma nessun giocatore viola riesce ad approfittarne.
Sul ribaltamento di fronte, la Virescit padrona del campo rischia di fare la frittata.
Regonesi cincischia e perde palla davanti alla propria area consentendo all’attaccante albinese di involarsi da solo verso la porta: Vinciguerra in versione Uomo Ragno in uscita coraggiosa sventa il pericolo con una grande parata.
Dopo questa emozione la partita ha un attimo di stanca.
La Virescit mantiene una buona supremazia territoriale senza però concretizzarla in ulteriori gol, l’Albino abbozza timidi tentativi velleitari senza grande costrutto, tranne al 25′ una punizione pericolosa dove il pallone danza davanti alla porta dei viola, per poi però perdersi sul fondo.
Al 29′ il numero 10 dell’Albino prova ancora una conclusione con un tiro dal limite alto di molto sulla traversa.
Poi la Virescit colpisce nuovamente: al 30′ punizione da centrocampo di Ferrari Lorenzo che va a pescare Tiraboschi in area. Tiraboschi controlla il pallone, si incunea in velocità tra due difensori avversari e trafigge il portiere in uscita. 0 a 2 per la Virescit.
Due minuti dopo punizione da sinistra dell’area albinese: Boughlem indirizza con precisione nel sette della porta, è bravo il portiere locale ad alzare sulla traversa con intervento prodigioso.
È l’ultima emozione prima che le squadre vadano al riposo.

Alla ripresa del gioco la Virescit mette in chiaro di aver intenzione di chiudere definitivamente l’incontro.
Al 1’ triangolazione Ferrari Francesco – Maraglio – Regonesi, tiro di questo ultimo, deviato in angolo.
Batte il corner con la consueta precisione Ferrari Francesco che serve un pallone millimetrico sulla testa di Maraglio, il quale colpisce anche bene la palla ma angola troppo e il pallone finisce a lato.
Al 3′ Tiraboschi perde un pallone in mezzo al campo che consente all’attaccante albinese di far partire un contropiede che potrebbe essere esiziale: l’incolpevole Vinciguerra viene saltato, ma Ferrari Lorenzo recupera e sventa il pericolo.
La partita si fa vivace e prima al 7’ ha una buona occasione l’Albino, poi al 10’ la coppia Marras – Khaddad crea una occasione non sfruttata per la Virescit.
È il la al momento decisivo dell’incontro.
Al 11′ Boughlem sigla il 0 a 3, al 14’ lo 0 a 4.
La partita si chiude lì.
A quel punto la Virescit si ritiene appagata e per 20’ lascia spazio agli albinesi in cerca di riscatto, controllando agevolmente il match salvo qualche lieve affanno.
Come al 16’ dove su una punizione magistralmente battuta l’Albino sfiora il gol, ma è ancora l’Uomo Ragno, al secolo Nico Vinciguerra, a dire no con una delle sue parate magistrali.
Il resto è ordinaria amministrazione, con due sole fiammate dell’Albino di poca entità, una al 30’ (tiro del numero 10 da fuori area, alto sulla traversa) e uno al 31’ (tiro incrociato del numero 9 albinese che lambisce il palo).
Perché ancora una volta, e come sempre, ha ragione zio Vujadin al quale affidiamo il riassunto del tutto: “Io penso che per segnare bisogna tirare in porta. Poi loro sono loro, noi siamo noi”.
E l’ultimo chiuda la porta.
 
Vittorio Maraglio

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